lunedì 15 dicembre 2008

Salario, prezzo e profitto


pag. 8 del libro "La paga dei padroni" di Dragoni e Meletti, Chiare lettere editore
"(...) Invece i concetti di base della vita economica sono semplici. Quando qualcuno vende qualcosa a qualcun altro (un oggetto, un servizio o il proprio lavoro) ci sono tre possibilità: o fanno un buon affare entrambi, o uno rifila un bidone all'altro, o tutti e due fanno una fesseria. I capitani d'industria, comprensibilmente, accreditano sempre la prima ipotesi, salvo quando litigano e finiscono in tribunale, e allora confessano che si è verificata la seconda. La terza ipotesi è poi più frequente di quanto non si creda, e i due che hanno fatto la fesseria cercano il modo di farla pagare a qualcun altro"
Chiaro no? Consiglio la lettura di questo libro a tutti, anzi per dire meglio, tutti dovrebbero leggere questo libro!


Ci hanno fatto una testa tanta per anni, minchiate spaziali spacciate per verità universali: il liberismo di qua e di là, il libero mercato a sud come a nord, la libera concorrenza a ovest e persino a est, la competitività, la produttività, la flessibilità e via continuando; minchiate su minchiate sapendo che erano solo e semplicemente minchiate, al più becchime per i polli, per imbambolare il popolo bue che di alta finanza come pure di quella bassa non ne capisce un tubo e lascia fare, delega a lor signori, che sono colti, capaci e conoscono il Verbo e parlano il latinorum di Don Abbondio alla perfezione per fottere al meglio Renzo Tramaglino.
L'ultimo campione del liberismo, dopo l'amministratore delegato della Lehman Brothers Dick Fuld, che si dava uno stipendio di soli 17.000 dollari l'ora, è Bernard Madoff, ieri presidente del Nasdaq, oggi truffatore di 50 milioni di dollari ( www.repubblica.it/2008/12/sezioni/economia/arresto-nasdaq... )

Lo slogan degli studenti dell'Onda recita "noi la vostra crisi non la paghiamo". Giustissimo. Ma in effetti la stanno già pagando, perchè la pagano i loro genitori.
Una soluzione c'è. Espropriare e sequestrare i beni immobili e mobili di tutti i cosiddetti manager che hanno lucrato e accumulato in questi anni, compresi i nostri manager italioti, ad esempio quel tal Gabriele Cimoli che è stato assunto per affossare l'Alitalia per offrirla agli amici del premier su un piatto d'argento al prezzo di una pasta alle vongole. Chi rompe paga, dice un vecchio proverbio. Loro devono pagare questa crisi perchè non si verifichi che proprio i responsabili di questo disastro planetario siano poi coloro che non ci rimetteranno un solo quattrino e facciano pagare il conto a "qualcun altro" cioè a tutti gli altri.

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